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Fistola gengivale e dentale: come si cura?

La fistola dentale o gengivale è una patologia del cavo orale che può interessare le gengive e i denti. Se l’origine del processo infettivo che provoca la fistola è il dente (ascesso dentale), si parla di fistola dentale. Se invece i tessuti coinvolti sono quelli che sostengono il dente, in particolar modo la gengiva (ascesso gengivale), si parla di fistola gengivale.

La fistola dentale o gengivale è un piccolo canale anomalo che si forma sulla gengiva o sul dente, spesso a seguito di un’infezione dentale o parodontale. Questo canale permette al pus derivante dall’infezione di drenare verso la superficie della gengiva o all’interno della bocca. Visivamente, la fistola appare come una piccola protuberanza o apertura sulla gengiva, talvolta simile a un piccolo brufolo di colore rossastro.

Come detto, permette il drenaggio del pus, ossia di quell’accumulo di batteri, detriti cellulari e globuli bianchi, che costituiscono la raccolta di tipo ascessuale.

Quali sono le cause che portano alla formazione di una fistola?

Sostanzialmente lo sviluppo di una fistola ha a che fare con cause infettive.

Fistola dentale: cause

In caso di fistola dentale sono i batteri cariogeni a provocare la formazione della fistola. Questi batteri, se non rimossi adeguatamente con la corretta igiene orale domiciliare e quotidiana, sono in grado di provocare la carie. Se quest’ultima non viene trattata, l’infezione batterica si estende ai tessuti dentari sempre più in profondità, provocando un ascesso prima e una fistola poi.

➡️ Per approfondire: tutte le cause della carie

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Fistola gengivale: cause

La fistola sulla gengiva è invece legata alla parodontite, ossia una patologia che colpisce i tessuti parodontali che sono quei tessuti che danno sostegno al dente.

Anche in questo caso, la fistola prende le mosse da un ascesso, denominato appunto ascesso parodontale.

Oltre a queste due situazioni, che rappresentano comunque le cause più frequenti per l’origine di una fistola, il percorso fistoloso può essere provocato anche da trattamenti endodontici incongrui, otturazioni molto profonde e tecnicamente scorrette, manovre chirurgiche poco delicate durante estrazioni dentali.

Va detto, comunque, che queste cause sono piuttosto rare soprattutto se ci si affida a mani esperte.

Quali sintomi ha una fistola?

La fistola solitamente è legata a dolore e infiammazione localizzati al dente o alla porzione di gengiva interessata dal processo infettivo.

In realtà questi sintomi sono caratteristici della fase infiammatoria che precede la fistola. Il dolore, infatti, tende a diminuire notevolmente in seguito alla comparsa della fistola. Ciò è dovuto alla diminuzione della pressione esercitata sui tessuti dentari: il pus, proprio grazie al percorso fistoloso che si viene a creare, viene automaticamente drenato verso l’esterno.

Proprio in seguito alla fuoriuscita di materiale purulento tramite la fistola presente nella bocca, potresti percepire un sapore sgradevole. Anche l’alitosi è praticamente sempre presente ed è anch’essa legata al drenaggio spontaneo del pus.

Come si interviene in presenza di una fistola?

Innanzitutto, è importante recarsi dal proprio dentista di fiducia. L’odontoiatra effettuerà una visita accurata eseguendo anche dei test che gli permetteranno di valutare quale sia l’elemento dentale o la zona coinvolta nel processo infiammatorio.

Se il dentista lo ritiene necessario, inoltre, può eseguire anche eseguire delle radiografie, per poter porre una corretta diagnosi. È possibile infatti effettuare una fistolografia, che consente di valutare il percorso fistoloso nella sua interezza.

Devi sapere che, per risolvere una fistola, è di fondamentale importanza eliminare la causa che l’ha provocata.

Antibiotici

Come detto, la comparsa di fistole in bocca è solitamente provocato da un’infezione, il dentista potrà quindi prescrivere una terapia antibiotica, anche se non sempre questa è necessaria.

L’antibiotico, infatti, deve essere prescritto solo in particolari casi, quali pazienti diabetici, cardiopatici o con uno stato di salute già parzialmente compromesso. In soggetti sani e che non presentano alcun problema sistemico la terapia antibiotica può quindi non essere somministrata.

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Devitalizzazione

Il trattamento definito come “gold standard” – ossia il migliore e più efficace – è la devitalizzazione, che consiste nella rimozione del tessuto pulpare (volgarmente definito “nervo del dente”). In tal modo, l’infezione verrà arginata e controllata.

Estrazione del dente

Altro trattamento molto frequente è l’estrazione del dente coinvolto nel processo infettivo. Questa scelta risulta essere la migliore soprattutto per quanto riguarda i denti del giudizio. Questi elementi, infatti, non rivestendo più un ruolo importante in ambito masticatorio, possono essere estratti senza provocare danni o problemi alla salute della tua bocca.

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Terapia parodontale

Se invece il dentista si troverà ad avere a che fare con una fistola gengivale, dovrà essere presa in considerazione una terapia di tipo parodontale. Pertanto, il trattamento, che a seconda della situazione di partenza può essere più o meno complesso, potrebbe andare a coinvolgere i tessuti di sostegno del dente.

Prevenire le fistole dentali e gengivali

Di fondamentale importanza, per prevenire l’insorgenza o la recidiva di fistole e altri problemi che potrebbero affliggere il tuo cavo orale, è un’accurata igiene orale. Non dimenticare mai, quindi, di utilizzare sempre spazzolino, dentifricio e collutorio ed effettua controlli periodici e sedute di igiene orale professionale dal tuo dentista di fiducia almeno 1 o 2 volte all’anno!

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