Con necrosi dentale si intende la morte del tessuto all’interno del dente: la polpa dentale (nervi, vasi sanguigni e tessuto connettivo).
Un dente morto può essere asintomatico, soprattutto quando la necrosi e al suo stadio iniziale, ma tende a diventare sempre più scuro, per via delle emorragie interne e della decomposizione dei tessuti.
Anche se inizialmente non presenta sintomi, con il passare del tempo può portare allo sviluppo di infezioni e ascessi, che possono essere anche molto dolorosi. Ecco perché un dente morto richiede l’intervento immediato da parte di un dentista.
Come mai un dente muore?
La necrosi dentale è la conseguenza della morte dei tessuti molli interni al dente. Solitamente, questa condizione si verifica quando i nervi e i vasi sanguigni presenti nella polpa dentale vengono danneggiati.
Le cause principali della necrosi dentale sono:
- Carie non trattate: i batteri raggiungono la polpa attraverso i tubuli dentinali, innescando un processo infiammatorio che porta alla morte del dente.
- Traumi: la rottura di un dente, provocata da un colpo o da un incidente, crea condizioni favorevoli per la proliferazione batterica all’interno del dente, fino a provocarne la morte.
Quali sono i sintomi della necrosi dentale?
Un dente morto può manifestarsi in diversi modi, a seconda del livello di degradazione dei tessuti.
I sintomi più comuni della necrosi dentale sono:
- Gonfiore delle gengive.
- Alterazione del colore: il dente tende a scurirsi, assumendo un colore brunastro, grigio o nero.
- Alitosi e alterazione dei sapori provocati dalla presenza di batteri e tessuto in fase di decomposizione.
- Dolore: con il passare del tempo, un dente in necrosi può essere doloroso.
Come riconoscere un dente che sta morendo?
Uno dei segnali più evidenti è il cambiamento di colore del dente. In presenza di necrosi, infatti, l’elemento dentario tende a scurirsi o assumere tonalità grigie o nere. Questa alterazione cromatica è simile a quella di un livido che si forma sulla pelle a seguito di un trauma ed è dovuta principalmente alla pigmentazione del sangue all’interno del dente.
Un altro segnale è il dolore, che può aumentare progressivamente con l’avanzare della necrosi. Inizialmente, il dolore può essere quasi impercettibile, ma tende a diventare più intenso e persistente con il passare delle settimane.
Come si cura la necrosi dentale
Cosa fare se il dente è morto? La necrosi dentale è una condizione irreversibile: quando i tessuti muoiono e si decompongono, non è più possibile recuperare la vitalità del dente. Tuttavia, è possibile intervenire per ripristinare la funzionalità masticatoria e l’armonia estetica del sorriso.
I trattamenti variano a seconda del grado di avanzamento della necrosi e comprendono:
- Devitalizzazione.
- Estrazione.
Curare la necrosi dentale con la devitalizzazione
La devitalizzazione del dente (o terapia canalare) è una procedura conservativa che mira a preservare il dente. Si svolge sotto anestesia locale. Pertanto, è un trattamento indolore.
Il processo inizia con l’estrazione della polpa, seguita da una pulizia accurata della cavità e dei canali. Successivamente, i canali vengono riempiti con resine biocompatibili, come la guttaperca, e il dente viene ricostruito con materiali compositi o mediante l’applicazione di una corona artificiale in zirconio o metallo-ceramica.
Curare la necrosi dentale con l’estrazione del dente
Quando la necrosi raggiunge uno stadio troppo avanzato, il dente non è più recuperabile. In queste circostanze, è necessario ricorrere all’estrazione dentale.
Solitamente, l’estrazione è seguita da interventi di implantologia: un trattamento che permette di sostituire il dente attraverso l’inserimento di un impianto fisso in titanio all’interno dell’osso, sopra il quale viene applicata una protesi definitiva.
Complicazioni della necrosi dentale
Un dente morto non è un problema da sottovalutare: ignorarlo può portare a conseguenze anche gravi per la salute orale. Alcune complicazioni della necrosi dentale possono provocare dolori acuti e danneggiare gravemente i tessuti intorno al dente.
Le complicazioni più frequenti di una necrosi non trattata sono:
- Ascesso apicale: l’infezione si diffonde dal dente ai tessuti, generando pus intorno alla radice.
- Granuloma apicale: un’infiammazione cronica che colpisce l’apice della radice del dente.
- Cisti radicolare: una cisti che si sviluppa in prossimità della radice del dente.
- Parodontite: un’infiammazione acuta che colpisce tutti i tessuti che sostengono il dente (gengive, osso alveolare, cemento radicolare e legamento).
Per prevenire queste complicazioni, è fondamentale non trascurare i segnali di necrosi dentale e consultare tempestivamente un dentista. Un intervento precoce può scongiurare un peggioramento dell’infezione e limitare il dolore, preservando la salute orale nel lungo termine.