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Come scegliere l’antibiotico per gengive infiammate

A volte può capitare di avere le gengive infiammate, gonfie e – in alcuni casi – sanguinanti. Si tratta di una condizione nota come “gengivite”, che altro non è che un processo infiammatorio a carico delle gengive.

Ma perché le gengive si infiammano? La causa principale è la placca batterica, dovuta sostanzialmente a una scarsa attenzione alla propria igiene orale. Quindi, se ti prendi cura della tua bocca con spazzolino, dentifricio e collutorio e li usi nella maniera corretta, difficilmente le tue gengive si infiammeranno!

Come si cura la gengivite?

Abbiamo detto che una corretta e profonda igiene orale è fondamentale. Non dimenticare quindi di recarti dal dentista anche per una seduta di igiene orale professionale almeno una volta all’anno.

Per curare i sintomi, soprattutto gonfiore e dolore, puoi utilizzare dei farmaci antinfiammatori, come ketoprofene o ibuprofene.

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Anche l’utilizzo di un collutorio a base di clorexidina, una sostanza con capacità antibatteriche, può essere un valido aiuto per contrastare i batteri che causano la gengivite.

Se però parliamo di sostanze antibatteriche, non possiamo ovviamente non fare riferimento agli antibiotici! Vediamo dunque tutto quello che c’è da sapere sulla scelta dell’antibiotico per gengive infiammate.

Gli antibiotici per gengive infiammate

In ambito odontoiatrico, gli antibiotici sono una delle classi di farmaci più prescritte e spesso sono indispensabili.

In alcuni casi particolari gli antibiotici possono essere prescritti anche per curare gengivite e, soprattutto, parodontite (nota anche come “piorrea”).

Gli antibiotici, come di certo saprai, sono in grado di uccidere o “controllare” i batteri, che nel cavo orale sono molto numerosi ed appartengono a diverse specie.

Esistono varie classi di antibiotici, ognuna specifica per diversi tipi di microrganismi.

Un antibiotico per gengive infiammate tra i più “famosi” è sicuramente l’amoxicillina. Questa molecola, che può essere associata o meno ad un’altra sostanza – l’acido clavulanico (o clavulanato) – che ne potenzia gli effetti, è una delle più prescritte ed efficaci per le infezioni del cavo orale, dato che riesce a contrastare alcuni dei “batteri cattivi” che lo popolano.

L’amoxicillina può essere anche somministrata insieme al metronidazolo, efficace su batteri detti anaerobi, che quindi non hanno bisogno di ossigeno per sopravvivere.

Il metronidazolo può essere associato anche alla ciprofloxacina, che agisce a livello del DNA dei batteri impedendone la replicazione e causando quindi la morte dei batteri stessi.

Antibiotico per gengivite: come assumerlo e per quanto tempo

Come abbiamo visto, quindi, esistono diversi tipi di antibiotici che il medico odontoiatra può prescrivere.

Questi farmaci possono essere assunti con diverse modalità: per via orale (solitamente tramite compresse o sciroppi) o per via parenterale (tramite iniezioni intramuscolo o endovenose).

Qualunque sia la molecola scelta dal tuo dentista per contrastare l’infezione, è importante seguire alcuni accorgimenti.

In primis, è assolutamente necessario rispettare l’orario di assunzione. Non prendere l’antibiotico nei giusti tempi può vanificarne l’effetto, dando la possibilità ai batteri di diventare più forti e resistenti.

Essendo le resistenze batteriche una vera e propria emergenza medica e farmacologica, inoltre, non prendere antibiotici se non è strettamente necessario e se non ti sono stati prescritti!

L’antibiotico per gengive infiammate andrebbe sempre assunto lontano dai pasti. È possibile, infatti, che ci siano delle interferenze tra i farmaci e alcuni cibi. Il calcio contenuto in alcuni alimenti, come il latte e lo yogurt, può impedire l’assorbimento dell’antibiotico rendendolo di fatto inutile.

A seconda del tipo di antibiotico scelto, la durata del trattamento può essere diversa: ascolta sempre le indicazioni del tuo odontoiatra di fiducia, per poter risolvere rapidamente e nel migliore dei modi il tuo problema. L’importante è iniziare il trattamento il prima possibile e, soprattutto, non interromperlo prima del tempo stabilito, salvo diverse indicazioni dei professionisti o comparsa di effetti collaterali.

Assicurati anche di conservare l’antibiotico nella maniera corretta: mantienilo in luoghi freschi e asciutti e lontano da fonti di calore.

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Ci sono delle controindicazioni all’uso degli antibiotici?

Alcune classi di antibiotici possono essere controindicate in caso di insufficienza renale o epatica. Se soffri di queste problematiche, comunicalo al tuo dentista!

Anche l’assunzione di altri farmaci in concomitanza con gli antibiotici per gengive infiammate deve essere resa nota all’odontoiatra. Bisogna infatti evitare che ci siano delle interazioni sfavorevoli che possono compromettere il buon esito della terapia.

Gli antibiotici poi, come qualsiasi altro farmaco, possono dare degli effetti collaterali. Tra i più comuni ci sono sicuramente gli effetti sull’apparato gastrointestinale, quali nausea, vomito e diarrea. Sarebbe buona norma, in caso di trattamento antibiotico, assumere dei fermenti lattici per contrastare queste problematiche.

In alcuni rari casi si possono avere effetti più gravi, come reazioni allergiche e shock anafilattico.

Gli antibiotici, purtroppo, possono innescare una reazione allergica, che si presenta con prurito e irritazioni della pelle che però spariscono non appena si interrompe l’assunzione del farmaco.

Lo shock anafilattico, invece, è una reazione spropositata del sistema immunitario e costituisce un’emergenza: in questi casi bisogna immediatamente avvertire i soccorsi!

Se sai di avere delle allergie agli antibiotici, informa il tuo dentista che ti prescriverà un altro farmaco sicuro ed ugualmente efficace.

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