La placca dentale, nota anche come placca batterica, è una sostanza appiccicosa, biancastra e opalescente che si forma sui denti. È uno dei principali nemici della salute orale, poiché è un ricettacolo di batteri che si accumula prevalentemente negli spazi tra un dente e l’altro, sulle superfici masticatorie, nelle irregolarità dello smalto e vicino alle gengive.
Se non viene rimossa regolarmente, la placca dentale aumenta di volume, causando alitosi, carie e patologie gengivali.
La placca batterica inizia a formarsi subito dopo i pasti, quando i residui di cibo, soprattutto zuccheri, carboidrati e lipidi, rimangono sulla superficie dei denti. Tali accumuli alimentari diventano una fonte di nutrimento per i batteri che popolano il cavo orale.
Come si forma la placca dentale
La formazione della placca dentale è un processo che inizia con la formazione di una pellicola sulla superficie dei denti, composta da proteine salivari e altre molecole. L’ambiente creato dalla pellicola favorisce l’adesione dei batteri presenti nella bocca, trasformando così la superficie dentale in un terreno fertile per la loro moltiplicazione.
Tra le centinaia di specie batteriche presenti nella bocca, vi è lo sreptococcus mutans, il patogeno responsabile delle carie ai denti. Questi microorganismi aderiscono ai denti grazie a strutture proteiche chiamate adesine e coadesine. Tali strutture aiutano i batteri ad aggregarsi tra loro e legarsi saldamente alle superfici dei denti, dando vita a delle vere e proprie colonie.
Con l’incremento della colonizzazione batterica, la placca si ispessisce e si arricchisce di ulteriori componenti salivari e cellulari, trasformandosi in una sostanza più complessa. Questa ricca biodiversità all’interno della placca offre numerosi vantaggi agli organismi che vi risiedono, inclusa la capacità di sopravvivere in condizioni anaerobiche, ovvero senza ossigeno.
I batteri iniziano a produrre acidi organici che attaccano le strutture dure del dente, compromettendo la sua integrità e aumentando il rischio di sviluppare carie.
Differenza tra placca dentale e tartaro
Placca e tartaro non sono la stessa cosa.
Il tartaro è un deposito calcificato che si forma sui denti quando la placca dentale non viene rimossa adeguatamente attraverso l’igiene orale. È la conseguenza di un’igiene orale trascurata: la placca, se lasciata indisturbata, si indurisce interagendo con altre sostanze organiche presenti nella saliva entro 12-18 ore dalla sua formazione. Questo accumulo ha una consistenza dura e adesiva e il suo colore può variare dal giallognolo al grigio scuro.
Il tartaro può localizzarsi sulla superficie esterna dei denti e anche al di sotto delle gengive, formando delle tasche parodontali, dove può essere particolarmente pericoloso per la salute orale.
A differenza della placca, il tartaro non può essere rimosso con il normale utilizzo di spazzolino, dentifricio e filo interdentale. Pertanto, è essenziale sottoporsi a trattamenti professionali di ablazione del tartaro per preservare la salute orale.
Come eliminare la placca
Rimuovere la placca batterica richiede costanza nel mantenere buone abitudini di igiene orale domiciliare: lavare i denti dopo ogni pasto e utilizzare il filo interdentale almeno una volta al giorno.
Anche le visite regolari dal dentista giocano un ruolo essenziale per prevenire l’insorgere di patologie a denti e gengive. L’Organizzazione Mondiale della Sanità consiglia di effettuare una visita di controllo ogni sei mesi, per monitorare le condizioni di salute del cavo orale ed eventualmente sottoporsi a una seduta di pulizia professionale dei denti, per rimuovere placca e tartaro.