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Apparecchio dentale: tutte le tipologie e quando usarlo

L’apparecchio dentale è un dispositivo che viene impiegato per correggere l’allineamento dei denti, ripristinare la normale funzionalità masticatoria e migliorare l’estetica del sorriso.

Esistono due categorie principali di apparecchi dentali: fissi e mobili. Quello fisso resta ancorato ai denti per tutta la durata del trattamento, mentre quello mobile può essere tolto per mangiare o per lavarsi i denti.

Quando è necessario l’apparecchio ai denti?

L’utilizzo dell’apparecchio dentale è indicato in diverse situazioni, tra cui:

  • Denti storti e non allineati.
    Malocclusioni: disallineamenti tra le arcate dentarie superiori e inferiori che possono influire sulla masticazione e sulla salute orale generale. Le più conosciute sono il morso inverso e il morso incrociato.
  • Affollamento dentale: una condizione che porta i denti a sovrapporsi o a posizionarsi in modo errato e disallineato.
  • Diastemi: lo spazio vuoto tra un dente e l’altro.
  • Problemi funzionali: difficoltà nella masticazione, nella fonazione o nella respirazione dovute a disallineamenti dentali o disturbi dell’apparato scheletrico.
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Tutti i tipi di apparecchio ai denti

Esistono diverse tipologie di apparecchi dentali:

  • Apparecchio ortopedico (anche conosciuto come espansore palatale).
  • Apparecchio ortodontico mobile.
  • Apparecchio ortodontico fisso in metallo o in ceramica.
  • Apparecchio ortodontico linguale (anche conosciuto come apparecchio interno).
  • Apparecchio trasparente.

Apparecchio ortopedico (espansore palatale)

L’espansore palatale viene utilizzato per allargare il palato, soprattutto nei bambini. Questo apparecchio applica una leggera pressione sulle ossa del palato, favorendone l’espansione e creando spazio per i denti permanenti. È particolarmente indicato nei casi di morso crociato o affollamento dentale causato da un palato stretto. L’espansore viene fissato ai denti superiori e richiede attivazioni periodiche per ottenere l’espansione desiderata.

Apparecchio ortodontico mobile

Gli apparecchi mobili sono dispositivi rimovibili che il paziente può togliere durante i pasti o per le manovre di igiene orale domiciliare. Sono spesso utilizzati nei bambini per correggere problemi dentali dovuti ad abitudini viziate, come la suzione del pollice, o per effettuare lievi movimenti dentali. Questi apparecchi possono includere placche acriliche con fili metallici o viti di espansione. La loro efficacia dipende dalla collaborazione del paziente e dal tempo di utilizzo giornaliero.

Apparecchio ortodontico fisso in metallo o in ceramica

Gli apparecchi fissi sono costituiti da bracket (placche) che vengono cementati sulla superficie dei denti e collegati tra loro da un arco metallico. I bracket possono essere realizzati in metallo o in ceramica. Quelli in metallo sono più visibili ma anche più resistenti, mentre quelli in ceramica hanno una resa estetica migliore, grazie al loro colore simile a quello dei denti. Gli apparecchi fissi permettono di correggere una vasta gamma di malocclusioni e disallineamenti dentali con precisione. Il trattamento richiede controlli periodici per regolare l’arco e monitorare i progressi.

Apparecchio ortodontico linguale (o apparecchio interno)

L’apparecchio linguale è simile a quello fisso tradizionale, ma viene posizionato sulla superficie interna dei denti, rendendolo poco visibile dall’esterno. Questa soluzione è ideale per chi desidera un trattamento discreto. Tuttavia, l’applicazione e la gestione dell’apparecchio linguale possono risultare più complesse e richiedere un periodo di adattamento maggiore per il paziente, soprattutto per quanto riguarda la fonazione e la pulizia orale.

Apparecchio trasparente

Gli apparecchi trasparenti, noti anche come allineatori, consistono in una serie di mascherine in termoplastica trasparente realizzate su misura.

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Queste mascherine vengono sostituite ogni due settimane circa per guidare gradualmente i denti nella posizione desiderata. Gli allineatori trasparenti sono rimovibili e permettono al paziente di mangiare e mantenere una buona igiene orale senza particolari restrizioni. Sono particolarmente indicati per adulti e adolescenti. È importanti indossarli per almeno 22 ore al giorno e per tutto il periodo indicato dal dentista, al fine di garantire l’efficacia del trattamento.

➡️ Approfondisci qui: consigli pratici per convivere con l’apparecchio mobile e fisso

Quanto ci mette l’apparecchio a raddrizzare i denti?

La durata del trattamento ortodontico varia in base alla complessità del caso, all’età del paziente e al tipo di apparecchio utilizzato. In generale, un trattamento può durare da 6 mesi a 2 anni.

L’apparecchio ai denti è doloroso?

L’installazione di un apparecchio dentale può causare fastidi o dolori temporanei. Nei primi giorni dopo l’applicazione o dopo le regolazioni periodiche, è comune avvertire una sensazione di pressione o indolenzimento ai denti e alle gengive.

Il disagio è dovuto alla forza esercitata dall’apparecchio per spostare i denti nella posizione desiderata. Inoltre, l’apparecchio può causare irritazioni all’interno delle guance o delle labbra, dovute allo sfregamento dei componenti metallici.

Generalmente, questi fastidi scompaiono nel giro di poche settimane, ma per alleviare i sintomi, si possono adottare alcuni accorgimenti:

  • Assumere analgesici da banco: farmaci come il paracetamolo o l’ibuprofene possono aiutare a ridurre il dolore. È importante consultare un medico prima di intraprendere qualsiasi tipo di terapia farmacologica.
  • Applicare cera ortodontica: posizionare cera specifica sui bracket o sui fili sporgenti può prevenire irritazioni alle mucose orali.
  • Evitare cibi duri o appiccicosi: preferire alimenti morbidi e facili da masticare riduce la pressione sui denti.
  • Effettuare risciacqui con acqua salata tiepida: aiuta a lenire le gengive infiammate e promuove la guarigione di eventuali lesioni.

È importante comunicare con l’ortodontista se il dolore persiste o diventa più intenso, poiché potrebbero essere necessarie regolazioni all’apparecchio o ulteriori interventi.

A che età bisogna mettere l’apparecchio?

L’età ideale per iniziare un trattamento ortodontico dipende dal problema specifico e dallo sviluppo individuale del paziente.

Nei bambini, i trattamenti ortodontici precoci possono guidare la crescita delle ossa mascellari, correggere abitudini orali scorrette e facilitare l’eruzione dei denti permanenti.

Negli adolescenti, quando tutti i denti permanenti sono fuoriusciti e le ossa sono ancora in fase di crescita, l’apparecchio può correggere disallineamenti e malocclusioni in modo efficace.

Anche gli adulti possono beneficiare dell’ortodonzia. Sebbene le ossa mascellari abbiano completato la crescita, gli apparecchi possono comunque spostare i denti nella posizione desiderata. Tuttavia, in alcuni casi complessi, potrebbe essere necessario un approccio combinato con la chirurgia ortognatica.

Quanto costa mettere l’apparecchio?

Il costo di un trattamento ortodontico dipende da vari fattori, tra cui il tipo di apparecchio impiegato, la durata del trattamento e la complessità del caso specifico.

Ad esempio, gli apparecchi tradizionali in metallo tendono ad avere un costo inferiore rispetto a quelli in ceramica o agli allineatori trasparenti. Inoltre, trattamenti più lunghi o che affrontano problematiche più complesse possono comportare spese maggiori.

In generale, il prezzo di un apparecchio fisso tradizionale può variare tra i 2.000 e i 5.000 euro per arcata, mentre gli allineatori trasparenti, possono avere costi compresi tra i 3.000 e i 7.000 euro per l’intero trattamento.

Si tratta di cifre indicative: è importante consultare un ortodontista per ottenere un preventivo personalizzato in base alle proprie esigenze. Inoltre, alcune assicurazioni sanitarie offrono coperture parziali o totali per i trattamenti ortodontici.

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Mantenimento: che cos’è l’apparecchio di contenzione?

Al termine di un trattamento ortodontico, l’apparecchio di contenzione svolge un ruolo molto importante nel mantenere i denti nella nuova posizione. Questo dispositivo, noto anche come retainer, impedisce ai denti di tornare alla loro posizione originale, fenomeno noto come recidiva ortodontica. Dopo la rimozione dell’apparecchio ortodontico, infatti, i denti tendono a spostarsi a causa della memoria elastica dei tessuti circostanti e delle forze muscolari della bocca.

L’apparecchio di contenzione contrasta questi movimenti indesiderati, stabilizzando i denti fino a quando l’osso e i tessuti di supporto si adattano alla nuova posizione. Esistono diverse tipologie di apparecchi di contenzione:

Mobili: realizzati in plastica trasparente o con una placca in resina e filo metallico, possono essere rimossi durante i pasti e per l’igiene orale. Solitamente, gli apparecchi di contenzione mobili vengono utilizzati durante le ore notturne.

Fissi: costituiti da un filo metallico sottile applicato sulla superficie interna dei denti anteriori e fissato con una resina speciale.

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