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L’afta: come nasce e perché si forma sulla mucosa orale

Le afte sono piccole ulcere dolorose che compaiono sulla mucosa orale, ovvero sulla superficie interna della bocca. Queste lesioni colpiscono in particolare i tessuti molli come il palato, le guance, la lingua e le gengive, e tendono a recidivare in alcune persone. Quando si parla di afte, si fa riferimento a un disturbo frequente, fastidioso ma generalmente benigno. Tuttavia, la loro comparsa suscita spesso dubbi e preoccupazioni, soprattutto quando si manifestano in forma ricorrente o particolarmente dolorosa.

Comprendere le cause, la struttura della mucosa su cui si sviluppano e le possibili soluzioni consente di affrontare meglio il problema. Anche se le afte non sono contagiose e tendono a risolversi spontaneamente, conoscerne il meccanismo può aiutare a prevenirle e a gestirle in modo efficace.

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Come è fatta la nostra bocca?

La bocca costituisce la prima tappa del sistema digestivo e svolge anche un ruolo nel sistema respiratorio. È una struttura complessa, formata da diverse parti mobili e fisse che interagiscono tra loro.

All’interno della cavità orale si trovano la lingua, le gengive, il palato, le guance e le labbra. Tutti questi elementi sono rivestiti da una membrana detta mucosa orale. Questa superficie ha una colorazione variabile: può andare dal rosa chiaro fino a tonalità più scure, soprattutto in persone con carnagione più pigmentata. La differenza di colore dipende dall’attività dei melanociti, le cellule che producono melanina.

Il palato divide la bocca in due zone: una anteriore, detta palato duro, e una posteriore, detta palato molle. L’ugola, quella piccola estensione muscolare che pende nella parte posteriore della bocca, è collegata proprio al palato molle.

Al di sotto si trova la lingua, fondamentale per assaporare e mescolare il cibo. La lingua ha una superficie irregolare, coperta da papille gustative in grado di riconoscere i cinque gusti principali: dolce, salato, acido o amaro.

La saliva ha un ruolo chiave nella salute della bocca. Viene prodotta da tre coppie principali di ghiandole salivari (parotide, sottomandibolare, sottolinguale) e da molte altre ghiandole minori distribuite nella cavità orale. La saliva lubrifica, protegge, avvia la digestione e contiene sostanze che contrastano batteri, virus e funghi.

Che cos’è la mucosa orale?

La mucosa orale è il rivestimento interno della bocca. Si tratta di una membrana umida e sensibile, che produce muco e coopera con la saliva nella protezione e nel buon funzionamento dell’apparato orale.

La mucosa riveste l’interno delle guance, delle labbra, il pavimento della bocca, il palato e la base delle gengive. La sua struttura rende possibile la percezione del gusto e contribuisce alla prima digestione degli alimenti. Inoltre, è dotata di una funzione protettiva contro gli agenti esterni: microrganismi, traumi, sostanze irritanti e variazioni di temperatura.

Quando la mucosa è integra, mantiene una superficie continua e liscia, ma quando viene danneggiata può sviluppare lesioni o ulcerazioni, come le afte. In presenza di questi danni, la membrana reagisce con processi infiammatori che possono causare dolore, gonfiore e arrossamento.

Come mai si formano le afte?

Le afte si sviluppano a causa della rottura della mucosa orale. La lesione può comparire all’improvviso oppure essere preceduta da una sensazione di bruciore o fastidio. Dopo qualche giorno, si forma un’ulcera rotonda o ovale, con un alone rossastro e una superficie biancastra coperta da fibrina, una proteina coinvolta nella coagulazione del sangue.

Esistono diversi fattori che possono favorire la loro comparsa. Tra i più comuni ci sono:

  • Stress psicofisico.
  • Piccoli traumi, come mordersi la guancia o usare lo spazzolino in modo troppo energico.
  • Consumo di cibi acidi, piccanti o molto salati.
  • Squilibri ormonali e mestruazioni.
  • Carenze nutrizionali, in particolare di vitamina B12, ferro, acido folico e zinco.
  • Contatto con oggetti sporchi o animali.
  • Presenza di patologie come celiachia, morbo di Crohn e colite ulcerosa.
  • Infezioni da Helicobacter pylori.
  • Immunodeficienze o uso di farmaci immunosoppressori.

Le afte possono colpire anche altre zone oltre la bocca, come le mucose genitali. Non vanno confuse con le vescicole dell’Herpes Simplex, che sono contagiose e seguono un andamento diverso.

I sintomi delle afte sono ben riconoscibili: dolore localizzato, bruciore, arrossamento e difficoltà a mangiare o parlare. In casi più gravi possono comparire febbre e gonfiore dei linfonodi.

Come far passare l’afta

In molti casi, le afte guariscono da sole entro una o due settimane. Tuttavia, quando il dolore è intenso o la lesione non regredisce, esistono diversi metodi per alleviare i sintomi e favorire la guarigione.

Alcuni prodotti possono creare un film protettivo sulla mucosa, riducendo il contatto con gli alimenti e diminuendo il fastidio.

La prevenzione passa da una buona igiene orale, usando uno spazzolino a setole morbide e dentifricio dopo ogni pasto. Vanno evitati alimenti irritanti, come agrumi, spezie forti, noci e patatine. Bere molta acqua, mangiare frutta e verdura e ridurre lo stress può aiutare a ridurre la frequenza delle recidive.

Nel caso di apparecchi o protesi, è utile controllare che non creino attriti o microtraumi. Qualsiasi fastidio va segnalato al dentista.

In presenza di afte persistenti, particolarmente dolorose o recidivanti, è consigliabile un consulto medico per escludere patologie sistemiche o carenze nutrizionali nascoste.

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