Le gengive ritirate non tornano alla loro posizione originale in modo spontaneo. Quando il margine gengivale si abbassa e lascia esposta una parte della radice dentale, il tessuto perso non si rigenera da solo.
La gengiva è composta da tessuti molli che non possiedono la stessa capacità di riparazione della pelle o delle mucose: una volta danneggiati, necessitano di interventi specifici per essere ripristinati. Per questo motivo, chi si chiede se le gengive ritirate possono tornare normali deve sapere che solo un trattamento odontoiatrico mirato può riportare la gengiva nella posizione originaria, mentre alcune abitudini corrette possono prevenire peggioramenti e mantenere in salute il tessuto ancora presente.
Perché le gengive si ritirano
La recessione gengivale non è un evento improvviso, ma il risultato di processi che si sviluppano nel tempo. Una delle cause più frequenti è la malattia parodontale: un’infezione cronica dei tessuti di sostegno del dente che, se non trattata, porta alla perdita progressiva di gengiva e osso.
In altri casi, il problema nasce da abitudini scorrette, come uno spazzolamento troppo energico o l’uso di spazzolini a setole dure, che consumano lo smalto e spostano lentamente il margine gengivale verso la radice.
Il bruxismo, ossia la tendenza a serrare o digrignare i denti, può esercitare microtraumi continui che danneggiano la gengiva. Anche i denti disallineati o le malocclusioni creano punti di carico anomali, contribuendo al ritiro.
Non bisogna dimenticare i fattori genetici: alcune persone hanno un tessuto gengivale naturalmente sottile e più vulnerabile, mentre variazioni ormonali, come quelle legate a gravidanza o menopausa, possono renderlo più sensibile e predisposto alla recessione.
Gengive ritirate: rimedi naturali
Molte persone cercano rimedi naturali per le gengive ritirate, nella speranza che possano invertire il processo. È importante chiarire che nessuna sostanza naturale è in grado di far ricrescere il tessuto perso.
Tuttavia, alcune pratiche possono migliorare lo stato di salute della gengiva ancora presente e rallentare l’avanzamento del problema.
Una corretta igiene orale, con uno spazzolino a setole morbide e movimenti delicati, riduce l’accumulo di placca e la conseguente infiammazione. L’uso regolare di filo interdentale o scovolini aiuta a rimuovere i residui tra i denti, dove lo spazzolino non arriva.
Alcuni collutori a base di clorexidina, prescritti dal dentista, possono limitare la proliferazione batterica nei periodi di maggiore sensibilità. Anche lo stile di vita influisce: un’alimentazione ricca di vitamine e minerali sostiene la salute dei tessuti, mentre fumo e alcol riducono l’apporto di sangue alle gengive, rendendole più fragili.
Gengive ritirate: ricrescono davvero?
La risposta è no: le gengive ritirate non ricrescono in modo naturale. Alcuni prodotti pubblicizzati come “rigeneranti” non hanno alcuna base scientifica e rischiano di far perdere tempo prezioso, permettendo alla recessione di progredire. L’unico modo per riportare la gengiva alla posizione iniziale è intervenire con procedure odontoiatriche specifiche.
Trattamenti odontoiatrici per ripristinare il margine gengivale
Quando la recessione è marcata, il dentista può proporre diverse opzioni. L’innesto gengivale è una delle tecniche più utilizzate: consiste nel prelevare tessuto dal palato e posizionarlo nella zona interessata, dove si integra con la gengiva esistente. In altri casi si utilizza la tecnica di riposizionamento coronale, che prevede lo spostamento della gengiva sana verso la corona del dente per coprire la parte esposta. Nei casi più complessi si può ricorrere a procedure di rigenerazione guidata, che stimolano la formazione di nuovo tessuto di supporto grazie a membrane o biomateriali specifici.
Questi interventi contro la recessione gengivale non solo migliorano l’estetica del sorriso, ma proteggono la radice dentale dall’usura e riducono la sensibilità, migliorando anche la funzionalità masticatoria.
Come prevenire la recessione gengivale
La prevenzione rimane la strategia più efficace. Adottare una tecnica di spazzolamento delicata, scegliere spazzolini morbidi e mantenere controlli regolari dal dentista sono le prime regole da seguire. In presenza di bruxismo, l’uso di un bite notturno evita ulteriori danni, mentre la correzione delle malocclusioni riduce i carichi anomali sulla gengiva.
Uno stile di vita equilibrato, privo di fumo e con un’alimentazione ricca di nutrienti, contribuisce a mantenere la gengiva più resistente. Agire tempestivamente ai primi segni di recessione permette di fermare il problema e preservare la salute orale nel lungo periodo.