Lo scovolino è uno strumento utile a rimuovere placca, sporco e frammenti di cibo dallo spazio interdentale (la fessura tra un dente e l’altro). È una piccolissima spazzola, con il manico in plastica o in gomma e una testina flessibile, sulla quale sono posizionate delle setole.
Non è un’alternativa allo spazzolino: la sua funzione è raggiungere gli spazi stretti e difficilmente accessibili con una semplice spazzolatura. In questo senso, è consigliato utilizzare lo scovolino in sinergia con lo spazzolino da denti, per prevenire la formazione di tartaro e l’insorgere di infezioni come carie o gengiviti. Inoltre, è utile per massaggiare le gengive, favorendo la circolazione del sangue.
Come si passa lo scovolino tra i denti
L’impiego dello scovolino è simile a quello di uno stuzzicadenti: va inserito nella fessura tra un dente e l’altro, effettuando movimenti sia orizzontali sia verticali, partendo dalla gengiva, fino all’estremità più esterna della corona. Questo meccanismo permette alle setole di intrappolare placca e residui alimentari, spingendoli fuori dal cavo orale. Per migliorare la sua efficacia, dopo il suo passaggio, è consigliato sciacquare la bocca con un collutorio.
Quando utilizzare lo scovolino?
È buona prassi utilizzarlo dopo ogni pasto. Quando non è possibile, è comunque consigliato passare lo scovolino tra i denti almeno una volta al giorno, preferibilmente prima di andare a dormire, in modo da pulire l’eventuale sporcizia accumulata durante la giornata.
Ad eccezione di quelli usa-e-getta, alcuni modelli possono essere riutilizzabili. In questi casi, dopo la pulizia, è sufficiente lavare accuratamente le setole e riporre lo scovolino in un contenitore asciutto e pulito. Ogni scovolino ha una durata media di circa 10 utilizzi, dopodiché, è consigliato sostituirlo, in quanto le setole potrebbero logorarsi e perdere efficacia.
Come scegliere lo scovolino giusto?
Sul mercato, esistono diverse varietà: semplice, elettrico o con testina in gomma. Indipendentemente dalla tipologia, è consigliato scegliere il dispositivo in base alle dimensioni delle fessure interdentali, poiché l’utilizzo di uno scovolino troppo grande in spazi interdentali stretti, potrebbe danneggiare lo smalto o irritare le gengive. Per utilizzarlo in modo corretto, infatti, la testina deve infilarsi facilmente e senza sforzi. In generale, la maggior parte degli scovolini ha dimensioni comprese tra gli 0,4 e i 2 millimetri di diametro. In caso di dubbi, un dentista può consigliare il tipo di strumento più adatto.
Differenza tra scovolino e filo interdentale
La funzione dello scovolino è simile a quella del filo interdentale: rimuovere lo sporco tra un dente e l’altro. Entrambi gli strumenti sono utili per curare l’igiene orale e prevenire l’insorgere di patologie.
Dunque, qual è la differenza tra i due presìdi? Il filo interdentale richiede una buona manualità e il suo utilizzo può rivelarsi difficile, almeno le prime volte. Le difficoltà aumentano nei casi in cui si indossano apparecchi fissi o altri trattamenti ortodontici. L’impiego dello scovolino, invece, è intuitivo e richiede meno tempo. In estrema sintesi: è più facile.
Tuttavia, quando lo spazio interdentale è troppo stretto, le setole non riescono ad accedervi in modo naturale. In questi casi, l’utilizzo dello scovolino è sconsigliato: è meglio usare il filo interdentale, il quale ha una struttura più sottile. Quando possibile, è preferibile utilizzare sinergicamente entrambi gli strumenti, alternandoli a seconda dei denti da pulire.
Scovolino e filo interdentale sono sconsigliati dopo un intervento di chirurgia dentale, come un’estrazione. In presenza di denti storti o irritazione alle gengive, invece, è sempre meglio chiedere il consiglio di un dentista, il quale indicherà la soluzione più adatta, a seconda dei casi.