La parodontite, conosciuta anche come malattia parodontale o piorrea, è una patologia infiammatoria che colpisce il parodonto, coinvolgendo tutte le strutture di sostegno del dente: gengive, legamento parodontale, cemento radicolare e osso alveolare. La causa principale è un’infezione batterica.
La parodontite, al suo esordio, presenta una serie di sintomi indicativi: dolore, gonfiore, sanguinamento e arrossamento delle gengive e alito cattivo (alitosi). Con il progredire della patologia e la diminuzione dell’osso alveolare, i denti possono diventare mobili, cambiare posizione e la masticazione può trasformarsi in un’esperienza dolorosa.
Talvolta, la parodontite non causa dolore a meno che non si verifichi un’infezione che conduca alla formazione di pus in una tasca parodontale o che i denti diventino così mobili da muoversi durante la masticazione. Questa circostanza la rende difficile da individuare nelle sue fasi iniziali. Pertanto, è sempre consigliato sottoporsi a frequenti visite di controllo dal dentista.
Come si cura la parodontite?
Il percorso di cura della parodontite inizia con sedute di igiene professionale, seguite da trattamenti più approfonditi finalizzati alla rimozione di placca e tartaro sotto gengivale, come il curettage. In situazioni meno gravi, questi interventi possono essere sufficienti, ma in casi più avanzati, l’approccio terapeutico può richiedere veri e propri interventi chirurgici. Tali trattamenti possono variare da interventi di rimodellamento osseo a interventi di chirurgia plastica gengivale o, in alcuni casi, a trattamenti rigenerativi mirati a ripristinare i tessuti parodontali.
La specificità del trattamento dipende dal tipo di parodontite diagnosticata. Nei casi più gravi di parodontite cronica, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico per la pulizia dei tessuti e la rigenerazione dell’osso. Il medico può indicare anche una cura farmacologica a base di antibiotici e clorexidina.
Curare la parodontite con il laser
Negli ultimi anni, si è iniziato a parlare di terapie laser per la cura della parodontite. Questo trattamento viene indicato come un’alternativa meno invasiva rispetto agli interventi chirurgici tradizionali. In particolare, esistono due tipi di laser utilizzati: uno dedicato ai tessuti duri come ossa e denti, e l’altro più adatto per agire selettivamente sui tessuti molli, come gengive e altre mucose.
Nel caso specifico della parodontite, l’utilizzo del laser consentirebbe di raggiungere i batteri nelle tasche dentali senza ricorrere a curettage chirurgici, rendendo il trattamento indolore e rapido.
In altri termini, la terapia laser offrirebbe diversi vantaggi, come:
- Intervenire senza incisioni e punti di sutura.
- È un trattamento poco invasivo, senza dolore, gonfiore e sanguinamento.
- Spesso, non richiede anestesia.
- Permette una guarigione più rapida.
- Permette una decontaminazione batterica profonda.